POESIE SEPOLTE
Ecco,
cade una lacrima
e sono pronto a raccoglierla
per dimostrar che sono ancor caldo
di dentro.
In un etereo disegno d’ astri
e tristezza di notti tenaci
alle precoci piogge primaverili,
in un vortice di valli e stagni,
divoro lo spazio di una voce
e di un adolescente
nel buio
in cui il grembo-ricordo
gorgoglia
e partorisce il mito
d’una ragazza che s’ agita
in epoche sommesse e grevi,
spoglie d’inferno di rami contorti.
E il dubbio
sfiora la mente,
diletto rossore di madre,
in un bosco rinato e prigioniero
di morti splendenti e terrore,
come l’urlo straziato di un riverbero
indistinto
soffuso d’ombre e parvenze,
lamenti e pene …
L’isola di voci senza luce
che il chino e breve gioco
di libècci lunari
ha chiuso in spazi rapidi
e sparuti .
20 Febbraio 1980