FRANCESCA
Qualcuno grida
e nel velluto che s’ inasprisce all’ ombra
giace,
nobile vile compagna :
in un istante
lacera tra i rovi
gli ultimi sospiri di un orgasmo
che s’ ingiallisce … in una notte …
e lenta
filtrata tra le pieghe
l’ultima stanza del castello
alita
il dolce sussurro di una camicia di forza.
Francesca,
scuri sentieri viaggiano
tortuosi
nel cunicolo
verso
l’ India,
vaniloqui accanto alle tue labbra
preda di insignificanti estasi …
Francesca …,
dei nostri peccati
rammentare solamente
un pube ed un seno ancora acerbi
ma che già odorano
di qualcosa più che vecchio ;
e nel nostro solito piccolo scherzo
d’ essere ancora uomini
o perversi pensieri scoloriti,
nel dubbio
permane quell’ ombra
di
brulicanti
Francesca, ricordi ?
Agl’ uomini che il piccolo diniegano
lasceremo poche righe riflesse
ascoltando il lieve soffio del giovane Eolo.
Mi seguirai ?
Francesca attende ancora tesa verso il cielo
una piccola risposta …
II
Ancora una volta …
o per sempre …
in questo labirinto
appeso ad un labile filo
vorrei trovarti …
Teseo
rimpiangendo un omicidio in maschera …
III
E mentre l’ acqua ancora scorre argentea
nei tuoi sogni,
io
volo
solo
nel
mio
Dove le speranze riflettono il vuoto
Francesca aspetta,
immersa in un placido mare
di tessuti colorati,
avvinghiati …
come serpenti.
Corrono felici
nei sogni d’inverno
le antiche illusioni
schiave solo
della nostra esistenza
di fiori appassiti tristi la sera.
Mentre,
perduto nel bel mare di ghiaccio,
agito
una lanterna cieca.