ELEGIA ALLA NEBBIA

 

Perché queste lunghe parole qui,

adesso, di fronte a Lei ?

Perché il grande tradimento ricorda un canto ?

Colui che più in là del suo occhio non vide

è il sacrificio dello sconnesso specchio,

bianco di preghiere alla Morte

nell’ombra della Nebbia.

Ha accostato la turgida bocca assassina fissando

sul volto il segno cortese di due labbra rugose

che né al sogno né al conforto

Lei mai avrebbe potuto donare …

E’ giunta , quindi,

la inviolabile presenza del gelo, la Nebbia

e nebbia è ancora per te : per te

che più in là del tuo occhio non hai creduto

finchè il metallo di macchinari oliati

passò sul tuo corpo.

Chi sempre cercò la fuga cuoce nel nascosto regno

di un abisso costruito sua eterna dimora.

I fanali delle auto ingoiati, frutti prelibati,

inverno all’Inferno dei giocattoli Democritei,

atomi psichici : la Nebbia li seppellisce

e le mani sanguinano di furia e dolore.

La Nebbia ha portato via tutto,

anche il poco odio rimasto ;

inverno all’Inferno, con le dannate

danze degli addormentati sul masochistico diletto

di chi ha rifiutato di pensare con una propria mente :

il mostro è creato e infierirà sulle carni spogliate

angelicamente dalla Nebbia

la fuga da un velo che cercavano……

Un’isterica risata, nessuno è più riuscito

a distogliere lo sguardo dal proprio spettro ….

Ancora nebbia attorno a me, a nmoi,

attorno a tutto, a voi altri, ancora e per sempre nebbia.

La notte

sarà sorella del crimine ingenuo,

sorella del pentimento

sciogliendo il sacro Crisma della Rota

con l’invernale spada dell’Inferno.

La nebbia stanotte guida le luci verso di me,

incido

la parola fine con serafica convinzione.

Intanto

Tre ragazzi, forse un po’ stanchi,

gettano le loro ossa nel maleodore bianco.

E’ la nebbia, la loro signora,

è lei la regina maliziosa, la garrota di anime spente,

si allontana e poi gioca, corrodendo nell’acido l’immaginazione.

NOI !

IO E LA MIA NEBBIA !

Eppure non mi dà fastidio pregare come un lupo la luna,

ma è proprio finito tutto :

le serate al Parco Lambro

a cantare imbevuti di vecchi sogni epilettici

sogni e sogni e sogni e sogni e sogni e sogni di gloria.

E’ proprio tutto finito,

i segreti peccati d’amore

occhi interrogativi nel buio fumoso

di una cantina come una prigione,

i rimasugli di amicizia lungo un versante

che costeggiava la strada principale,

storditi dall’ingrato fango sotterraneo…

La corsa finale verso il lido della liberazione

Nebbia tra i mari più melmosi,

e noi a pregare il Dio di un sole lontano…

e fu quella l’ultima notte che servii

la nottambula signora dell’acido :

io, un corvo, Satana con Mike Buongiorno

la morte dipinta sugli occhi

cercando un poco di saliva

per potersi dissetare in quel deserto.

Ultimo solenne sforzo di un traditore ……………..

“ Non m’importa di esser traditore,

non m’importa se dolor mi rinfacciate,

la strada a metà s’è tagliata,

non io, non io ma voi siete coloro che

più i là del bianco spettro vedrete ….

Mai più, mai più …. Mai più ? “

Milano, Maggio 1978