UNA SCELTA PER L’ETERNITA’

 

 

 

I

 

Lassù,

in alto sopra gli asperi monti,

giuro io ho udito il balbuziente

esclamare nel sporgersi e gridare :

“  Sono un uomo e nessuno mi crede tale,

la mia bocca si scuote

a tendere i suoi lacci :

voglio gridare la giustizia

per segnare la mia volta

di imperseguite smanie

con il sangue di una lotta

grande

come il palmo si una mano

per scalare e vedere e poi cadere,

tornare polvere come ciascuno di voi “

 

Sono arrivato in alto,

nei miei giochi di saltimbanco,

dove il destino rovescia la frana….

L’eternità ha volato un attimo

Poi è ricaduta in cortine brumose

ed ora si è rivelata opaca luminosità di un sole

che copre i sentieri della sua sepolta presenza.

 

Il mio occhio lanciato a rotolare su aporie

placa la sete degli istinti:

nessun uomo è mai un’ isola,

semmai il rifiuto per una strada banale.

L’eternità in terra ha disegnato un percorso …

ce l’ha indicato,

insensibile a passioni e ascetico di sensazioni

ma la scelta è sempre nostra,

come un’ombra copre le foglie ancora lucide :

aspettare con ansie le parole finali …

La brama di uccidere

stranamente diventa

chinare la testa in sottomissione.

 

Una delle tante scelte di mantenere la purezza,

slittando

per l’eternità oltre il cielo …

 

 

 

 

II

 

Io, io conosco una strada,

fantasia del fato,

o forse è solo una linea,

ma la sua conoscenza è delineata

tra meraviglia , stupore e superstizioni:

si copre il suo cammino

di cosciente paura….

 

Sono solo parole dette in fretta

E il senso della trama mi sfugge,

vedo che nella mia diretta scelta

non potrò più contare su nessuno …

è tutto quanto ho sciolto nel segreto …

ora vorrei piangere ma non trovo gli occhi

e la frenesia di riemergere

mi riempie la bocca di frasi brucianti

che mi ustionano il palato…

la lingua un semplice ceppo da ardere.

 

Sentirsi come appena entrato dalla porta ?

Respirare in alti passi i pastorali che invocai ?

O trovarmi un uomo che non ha ancora

Operato cambiamenti ? Un fuggiasco ?

 

Fantasmi dipinti sul muro

Poggiano il loro veli sul mio corpo :

idee dannate

per riprovare,

ripensando a voi,

a scegliere tra il danzare o il vivere in pace,

o se credi anche morire,

o ancora fuggire ….

lassù …

 

L’eternità filtra come tanta sabbia

tra le dita ….

mi sta sfuggendo,

ma voi …

voi in pace o violenza, odio o amore,

individualismo ed esibizionismo,

non mi concedete più alcun tempo o possibilità,

dimenticando che, eppure, tanto ci somigliamo.

Ma nelle infinite strade e insegnamenti della vita

c’è chi li impara e chi solo finge

e il vero compare solo …… alla fine,

come un ultimo anelito

di eternità …

 

 

Ora teneri bellimbusti

Fabbricatori di leggi,

a testa in giù si lasciano calare,

giù e giù verso le viscere della terra :

hanno sentito parlare di soli sepolti

che solo il Verme geloso occulta,

io so che sarà un viaggio non alla scienza

né al potere diretto :

è l’arduo viaggio dell’imperfezione umana ….

 

 

III

 

Chi è partito e chhi è rimasto,

popoli interi illuminati di divina depravazione,

i giorni gialli di una luce sgradevole

sono i colori di un pittore

che versa un monito agli eletti,

per distrazione o per convinzione

dipinge loro il “mostrarsi indomiti”

come il vincere forze della vita

senza curarsi della minaccia della morte …

 

Cristalli di gioia si sono spenti

Giustiziati dall’immortale presunzione :

“ Chi mai pretese una sua precisa scelta ? “

 

 

 

IV

 

Ho sognato !

Amore io ho sognato !

Il mondo se ne è andato !

I dodici dietro l’altare

Consumano un delicato pasto di ceneri.

….E tra la cascate ignee

la solitudine mi avvolge come il simbolo

di una terra che varca la soglia ;

lava ribollente e magma riprodotto

da una vulva concentrica

sono il preludio di un a nuova genesi

di nuovi abissi ed ascese al cielo,

ma lo sperma è ancora quello antico dei Padri,

vulcani incrostati di se stessi

esplodono vigore solenne

che mi ricopre il capo di avvertimenti

e promesse e giuramenti di retta via.

Un fiocco benedice il parto di una nuova Stirpe :

alla fine della leggenda antiche piaghe

si formano nella muffa dei Tempi ….

In realtà

Sono ancora l’unico che sa sognare…

Esso è parte di me,

carte senza futuro,

aspirazioni del “diventare”,

ma pur sempre parte di me,

gocce di sangue del mio sangue

carne della mia carne …

 

I dodici dietro all’altare

si voltano lenti a fissarmi.

Avverto un bacio

come migliaia di spilli sulla guancia …

 

Fino ad esaurire il tradimento del mio destino ….

 

 

 

V

 

Lassù,

in alto sopra gli asperi monti,

io giuro sono arrivato

per un sentiero di serpi,

colmo di muffa e ciottoli …

c’è un nome scolpito accanto al mio nome

su una pietra tombale :

silenzioso nella sua eternità

preciso il muschio cancella le scritte.

 

Amore, ora il tempo ci separa

E muove veloce verso un altro polo,

e la storia rimasta è solo la mia.

Ormai non so più dire

Se una favola, un racconto,

che a te mi accomuna negli intenti

troverebbe qui

la sua “CriminAnalogia”

o proprio qui, d’innanzi alla stanchezza

le sue parole  quali :

“ finito “ , “ troppo tardi “ , “ andato “

oppure “ inutile “ , “ scomparso “  ………

io solo ho udito il viandante

dibattersi tra la folla

e gridare e implorare gente sorda :

“ Qualcuno mi aiuti

mi aiuti a camminare

io devo

io devo arrivare !!! “

 

 

ed ho visto rondini abbandonare il loro nidi,

api bruciare il loro miele,

tutti fingono indifferenza :

nella mia scelta credo

che ancora

qualcuno

abbia bisogno di me …

 

 

VI

 

Ma io sto nella mia stanza,

ritornato ai miei pensieri abituali,

ipocondro e già pentito,

sono MUTO

e non posso formulare le mie teorie,

penso al tuo nome

ma esso mi suona irreale.

Alla fine,

dopo questi anni di indecisione,

trovo difficile pensare

che non è tutto divenuto sterile,

o se qualcuno è sopravvissuto

fuori di qua,

oppure se nell’uguaglianza e la fraternità

l’uomo sia accondisceso…

là …

in un mattatoio dove tutti hanno scelto

di portare lo stesso odore

 

Io triste guardo ancora in alto

e scelgo l’Eternità,

ma sto tentando un ultimo volo

e non posso,

non posso rischiare…

 

Mi vedo bruciare in pace

tra i miei vagabondi pensieri ….

neppure il balbuziente

lassù

Può più aiutarmi…

 

Lo vedo

Occhi tumefatti dal pianto

Cercar l’eterno

Nel pregare

Come un Lupo

La linfa vitale della Luna ….

(I LETARGHI)